Apostille e legalizzazione: che differenza c’è?

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Francesco Di Tommaso

Affinché un documento pubblico sia legalmente valido in un paese estero, a seconda della finalità e del paese a cui è destinato, può essere richiesto il timbro di apostille. Che cos’è l’apostille e che differenza c’è tra apostille e legalizzazione? In questo articolo voglio fare chiarezza di questi due strumenti di diritto internazionale.

Abbiamo già parlato in altri articoli dell’apostille e di qual è la sua funzione. A questo link puoi trovare un articolo dedicato proprio all’apostille e nell’articolo che trovi a quest’altro link, spiego nel dettaglio in quali uffici pubblici si ottiene e trovi una tabella comparativa molto utile suddivisa per paese di emissione e di destinazione e per tipologia di documento.

In questo articolo, invece, voglio soffermarmi su una domanda che ci pongono spesso i nostri clienti: la differenza tra apostille e legalizzazione. Sì perché, apparentemente, sembrerebbero due strumenti diversi, ma in realtà sono la stessa cosa, o meglio: hanno la stessa funzione: rendere valido un documento pubblico in paese estero. Allora, dov’è la loro differenza?

apostille  e legalizzazione

LA DIFFERENZA RISIEDE NELLA PROCEDURA PER OTTENERLE

La differenza tra apostille e legalizzazione risiede proprio nell’iter burocratico: l’apostille è uno strumento introdotto con la Convenzione dell’Aia del 1961, che semplifica e snellisce la procedura di legalizzazione di documenti: grazie all’apostille, infatti, non c’è bisogno di passare per il Consolato, il documento acquisisce pieno valore legale nel paese di destinazione senza bisogno di altri timbri o visti consolari. L’apostille, naturalmente, è applicabile solo tra i paesi firmatari della Convenzione suindicata. Se il paese di emissione o quello di destinazione non sono firmatari della Convenzione, l’apostille non è applicabile ma è necessaria la legalizzazione classica.

Per i paesi non firmatari della Convenzione dell’Aia del 1961, invece, si segue la procedura di legalizzazione di documenti classica. La legalizzazione nella sua forma classica segue una procedura più complessa perché coinvolge due uffici:

  • 1. l’ente preposto ad apporre il timbro di legalizzazione classico, che in Italia corrisponde all’Ufficio Legalizzazione della Prefettura della provincia di emissione (o la Procura della Repubblica del tribunale, nel caso di documenti emessi da enti giudiziari o da un notaio, e
  • 2. il Consolato del paese di destinazione.

ALCUNI ESEMPI DI APOSTILLE E LEGALIZZAZIONE

Facciamo alcuni esempi pratici:

Un certificato di nascita emesso negli Stati Uniti, per essere legalmente valido in Italia, ha bisogno del timbro di apostille, perché entrambi i Paesi sono firmatari della convenzione dell’Aia.

Diversamente, documento emesso negli EAU, per essere valido in Italia, ha bisogno della legalizzazione classica e del timbro del Consolato Italiano, proprio perché gli EAU, al momento, non sono ancora firmatari della Convenzione dell’Aia.

PER QUANTO RIGUARDA I PAESI DELL’UNIONE EUROPEA?

AI sensi del recente Regolamento UE 2016/1191 entrato in vigore nel 2019, per i documenti pubblici tra paesi membri dell’UE è stata soppressa qualsiasi forma di legalizzazione. Questo vuol dire che tra i paesi dell’UE neppure l’apostille è più richiesta per legalizzare documenti pubblici. Oltre al Regolamento UE, esistono altre Convenzioni bilaterali e multilaterali da alcuni paesi dell’UE, che esentano i documenti pubblici da qualsiasi forma di legalizzazione. Per maggiori informazioni sui paesi esenti dalla legalizzazione di documenti ai sensi di altre Convenzioni, oltre al Regolamento UE, potete leggere il nostro articolo: Legalizzazione e Apostille: Quando sono Necessarie?

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