
Molti clienti ci chiedono servizi di traduzione giurata o legalizzata per l’estero, pensando che il significato dei due termini sia lo stesso. In realtà il giuramento di una traduzione e la sua legalizzazione per l’estero sono due servizi molto distinti tra loro. In questo articolo vorrei spiegare bene le loro differenze.
Traduzione giurata
Una traduzione giurata, come abbiamo già specificato in articoli precedenti, è una traduzione autenticata presso l’ufficio asseverazioni di un tribunale, un notaio o un ufficio consolare. L’asseverazione si espleta tramite la firma ed il timbro del traduttore e la compilazione da parte dello stesso di un verbale di giuramento dove si attesta l’autenticità, l’accuratezza e la conformità della traduzione al documento originale. Il verbale di giuramento viene allegato alla traduzione e firmato e timbrato a sua volta dal funzionario giudiziario (o il notaio, o funzionario consolare), che finalizza l’atto e lo registra. Per la sua qualità di atto emesso da un ente giudiziario, ha valore legale ed è soggetta ad imposta di bollo.
Legalizzazione
La legalizzazione per l’estero, invece, è un procedimento diverso. La sua funzione principale è l’attestazione della firma e della qualifica del funzionario (o notaio, avvocato, ecc) che ha firmato il documento, affinché sia valido anche nel paese estero in cui è destinato. Essa, dunque, ha la funzione di attestare l’autenticità di un documento all’estero, in quanto documento ufficiale. Viene svolta presso la Prefettura della Provincia di emissione, ad eccezione dei documenti emessi da enti giudiziari, come le traduzioni giurate o i certificati penali, che invece vengono legalizzati presso la Procura della Repubblica della Provincia di emissione.
La Convenzione dell’Aia del 1961: l’Apostille
Il procedimento di legalizzazione può seguire due diversi percorsi a seconda del paese di destinazione del documento. Per i paesi firmatari della Convenzione dell’Aia del 5 ottobre 1961, la pratica si espleta tramite l’apposizione del timbro di Apostille, ovvero un timbro riconosciuto internazionalmente in cui si attesta la qualifica del firmatario del documento. Per questa sua funzione, la legalizzazione viene spesso richiesta per atti pubblici, come certificati di nascita, residenza, stato libero, matrimonio, morte, ecc., o per contratti, atti notarili ed altri documenti legali.
La legalizzazione, dunque, non ha lo scopo, come per la traduzione giurata, di certificare una traduzione come autentica e conforme al suo originale, bensì ha unicamente la funzione di rendere il documento (o la traduzione) ufficiale all’estero, ovvero nel paese in cui è destinato. Spesso una traduzione giurata in tribunale ha bisogno anche di essere legalizzata, se destinata al di fuori dell’Italia. Per questo, una traduzione legalizzata è sempre e necessariamente anche giurata in tribunale. Al contrario, una traduzione giurata può anche non aver bisogno della sua legalizzazione, se resta in Italia e non è destinata all’estero.
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Francesco Di Tommaso, project manager e traduttore EN, FR, ES, PT <> IT
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